“Durante il processo di ratifica della trasformazione in fondazione dell’Organismo agenti e mediatori (Oam), il presidente rivendica di aver operato ‘nell’interesse di tutti’; ma di fatto, continua a negare l’esercizio legittimo di un diritto con l’esclusione delle associazioni degli operatori compro oro dall’organo assembleare”. Così l’Associazione nazionale tutela il comparto oro (Antico) in una nota.
“Ad oggi, a quasi tre mesi dalla delibera di approvazione dell’assemblea (10 maggio 2019), il nuovo statuto di trasformazione in Fondazione di Oam, che esclude poteri partecipativi e decisionali ai rappresentanti degli operatori compro oro, giace ancora presso gli organi competenti alla ratifica e vigilanza (Ministero dell’economia e delle finanze e Banca d’Italia) per la sua convalida – continua la nota -. Qualche giorno fa, Catricalà ha commentato: ‘Non possiamo che ribadire la convinzione di avere operato nell’interesse di tutti …….. omissis …….. la decisione dell’assemblea ha provocato critiche da chi, pur non rappresentando soggetti da noi vigilati, si è ritenuto illegittimamente escluso dalla possibilità di entrare nella Fondazione stessa’. A tal riguardo codesta associazione fa notare che il riconoscimento della qualifica di soggetto associato, non ricade sull’assemblea con decisione della stessa, tranne che per l’approvazione dello statuto o altro previsto dalla legge, ma bensì al comitato di gestione che, previo rispetto dei requisiti previsti dallo statuto e regolamento, delibera l’ingresso; tant’è che alla data di assemblea del 10 maggio 2019, pendeva la richiesta di ingresso dell’Antico, che al momento è ancora in attesa di un legittimo riscontro. Gli organi di gestione e controllo dell’Oam, in verità e per ottemperanza normativa, avrebbero dovuto di autonoma iniziativa, già a partire dall’entrata in vigore del D.lgs. n. 92/2017 (disposizioni per l’esercizio della’attività di compro), prevedere una modifica statutaria, la quale contemplasse rappresentanti di nuovi soggetti appartenenti all’Organismo per disposizioni di legge, come gli operatori compro oro, obbligati ad iscriversi in un apposito “Registro” tenuto dall’Oam, che detiene altresì, gli Albi in cui sono iscritti agenti e mediatori creditizi. La discriminante invocata, ai fini della partecipazione in assemblea, tra ‘soggetti vigilati’ iscritti in albi e soggetti iscritti in registri non trova alcun fondamento, nè in alcuna disposizione di legge, né in altre norme di rango secondario. Tra l’altro la gestione degli iscritti operatori compro oro comporta varie attività di verifiche preliminari, successive e continue sui soggetti iscritti, così da configurarne una sostanziale forma di vigilanza. Quindi, ai fini del possesso dei requisiti soggettivi per esprimere la propria rappresentanza nell’Oam, non ha rilevanza la qualifica o meno di ‘soggetto vigilato’”.
“Ho quasi la vaga impressione che si voglia fingere di non capire – dichiara il presidente dell’Antico, Nunzio Ragno -. Mi auguro che il buon senso e la giusta interpretazione delle norme possa prevalere su chi di dovere. Si osservino le leggi per ciò che dispongono e non per quello che possa rappresentare un proprio intendimento. Ora, l’auspicio è che il Mef e Banca d’Italia possano far tesoro di quanto sottopostogli all’attenzione dalla nostra associazione al fine di ristabilire gli equilibri necessari per il rispetto delle norme e dei diritti”.
Ragno, Presidente Antico La Rappresentanza All'interno Dell'Oam Ci Spetta Di Diritto SimplyBiz News (393.8 KiB)