L’Italia sembra già pronta a recepire la IV direttiva europea in materia di antiriciclaggio. Lo conferma Bankitalia che, tra l’altro, rende omaggio all’impegno delle istituzioni finanziarie del Paese per le segnalazioni sospette inoltrate e giunte, quest’anno, al numero record di 53 mila solo nei primi nove mesi. Cifra che promette di superare le 82.428 dell’anno scorso.
Tra l’altro l’istituto di via Nazionale ha anche assegnato i compiti a casa chiedendo randomicamente alle banche di effettuare un’autovalutazione sulla loro esposizione al riciclaggio. Pratica che potrebbe diventare di routine se la quarta direttiva dovesse richiederlo e che potrebbe anche essere estesa agli intermediari.
Tuttavia è l’approccio risk based l’innovazione su cui fa perno la nuova direttiva in recepimento. Questo metodo consiste nella profilazione degli intermediari vigilati dal punto di vista dell’esposizione e sulla base di quattro gradi: rischio alto, rischio medio/alto, rischio medio/basso, rischio basso.
L’istituto ricorda che è in programma un’adeguata verifica rafforzata per le transazioni finanziarie avvenute con soggetti residenti in Paesi con lacune strategiche, per le piattaforme di scambio di valute virtuali e per le carte prepagate.
Argomento da sempre spinoso su cui su cui si cercherà di dare una direzione più precisa è quella dell’individuazione del titolare effettivo intreccia attraverso la creazione un «registro dei titolari effettivi» in un’apposita sezione del registro delle imprese accessibile alle autorità competenti.
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