Al via la riforma degli strumenti a disposizione delle imprese per accedere ai finanziamenti per l’internazionalizzazione. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto 7 settembre 2016, firmato dallo Sviluppo Economico e dall’Economia, che riforma i finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione a valere sul Fondo rotativo L. n. 394/1981, è entrato in vigore lo scorso sabato 22 ottobre. L’operatività delle nuove disposizioni è stata messa in evidenza da una nota diffusa ieri dal MISE che riepiloga le principali novità per le imprese.
Si parte dalla riduzione del tasso agevolato dal 15% al 10% del tasso di riferimento UE, alla riduzione dei tempi per ottenere i finanziamenti, alla semplificazione delle modalità operative e delle procedure di erogazione.
Più nello specifico, per i finanziamenti agevolati per programmi di inserimento sui mercati extra UE e per realizzare studi di fattibilità o programmi di assistenza tecnica è aumentata dall’85% al 100% la soglia di finanziabilità delle spese previste per i programmi di inserimento sui mercati, e, per le imprese con rating più elevato, è ulteriormente ridotta 40% al 20% la quota minima di finanziamento da garantire. Inoltre, la riduzione delle garanzie da prestare, applicabile alle PMI, è stata estesa anche alle imprese c.d. MID CAP (imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3.000), sono state integrate le modalità per prestare le garanzie con il richiamo al “cash collateral” e con la previsione di eventuali controgaranzie, e sono state ridisciplinate le spese finanziabili.
Per quanto concerne, invece, i finanziamenti agevolati per la patrimonializzazione delle PMI esportatrici è stato aumento l’importo massimo del finanziamento concedibile da 300.000 a 400.000 euro, è stato ridotto da 0,80 a 0,65 il livello di solidità patrimoniale (LSP) ritenuto “adeguato” per le imprese industriali/manifatturiere (rimane 1,00 per le imprese commerciali/di servizi) ed è stata introdotta la possibilità di rimborsare il finanziamento in termini dilazionati, anziché in un’unica soluzione, per le imprese che non superano la fase di “verifica”.
Le imprese interessate ai finanziamenti agevolati dovranno presentare la domanda via PEC con firma digitale oppure tramite il Portale SIMEST ove potranno ricevere assistenza “on line” e simulare la propria valutazione per avere una prima indicazione di massima sull’accesso al finanziamento e sulle relative condizioni.