Il Comitato di Sicurezza Finanziaria avvia le interlocuzioni tecniche con i soggetti obbligati alla disciplina antiriciclaggio per valutare l’efficacia dei presidi vigenti.
Si è tenuto il 20 marzo u.s., l’incontro indetto dal Comitato di Sicurezza Finanziaria – C.S.F. (istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) con i Rappresentanti del settore privato, finalizzato all’analisi del rischio nazionale di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo prevista dall’art 14 del D.lgs n° 231/07, che avvia la “road map” verso l’aggiornamento della precedente valutazione effettuata nell’anno 2018.
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L’obiettivo generale della citata attività di analisi condotta dal CSF è quello di individuare le minacce più rilevanti e le vulnerabilità del sistema nazionale di prevenzione, investigazione e repressione dei fenomeni criminosi, passando anche da un confronto “de-visu” con le Autorità, gli Enti e le Associazioni rappresentative dei soggetti economici chiamati ad assolvere gli obblighi in materia antiriciclaggio vigenti, tra cui Intermediari bancari e finanziari, Professionisti, Case da gioco, Operatori in valuta virtuale, Case d’asta, Operatori in Oro e altri.
Il lavoro di analisi in itinere presso le sedi ministeriali è basato, in primis, sulla determinazione del rischio di riciclaggio inerente al sistema nazionale e, in subordine, sull’analisi dell’efficacia dei presidi applicati affinché si possa comprendere la misura in cui il sistema di prevenzione nazionale sia in grado di mitigare il rischio inerente di riciclaggio/finanziamento del terrorismo.
In tale consesso a cui ha preso parte il settore privato, è emersa, a livello condiviso, una particolare criticità relativa al sistema dei presidi in questione. Il riferimento specifico è all’assenza di un Organismo di Autoregolamentazione in materia antiriciclaggio per alcuni soggetti obbligati alla disciplina specifica tra cui gli Operatori in valuta virtuale, Cambiavalute, Operatori In Oro, e altri.
L’istituzione di un Organismo di Autoregolamentazione, per le categorie ancora sprovviste, è estremamente importante soprattutto al fine di ridurre l’impatto del rischio sul sistema di prevenzione nazionale. Lo fa notare l’Associazione A.N.T.I.C.O. (Associazione Nazionale Tutela Il Comparto Oro), intervenuta presso il CSF in rappresentanza del “settore oro” insieme ad altre Associazioni di categoria.
Gli Operatori in Oro, infatti, continuano a non avere un Organo di riferimento – dedito alla produzione della “regolamentazione secondaria” e allo svolgimento dei controlli – che assuma anche una funzione di raccordo tra Operatori in Oro e Istituzioni poste a presidio, con annessa elaborazione di linee guida comportamentali conformi alle norme e promozione di programmi formativi.
Acquisita la valutazione del settore privato, quindi, il Comitato di Sicurezza Finanziaria procederà all’aggiornamento della precedente analisi condotta nel 2018, in vista della scadenza fissata a ottobre 2024 per la consegna al GAFI della relazione finale; relazione, questa, che consentirà di delineare il quadro generale relativo all’adozione e all’efficacia delle misure di prevenzione e repressione dei fenomeni di riciclaggio del Paese Italia. Tanto, inoltre, con l’intento prioritario di definire le ricadute economiche e finanziarie generali che tali misure possono avere sulla fiducia degli investitori esteri verso il sistema finanziario nazionale.
Il percorso intrapreso a livello nazionale, dunque, darà impulso a successive valutazioni rimesse alle Autorità europee competenti a partire dal FATF/GAFI le cui attività risulteranno di fondamentale importanza anche al fine di orientare i prossimi passi legislativi nell’ottica di una più efficiente regolamentazione antiriciclaggio in tutta l’UE.
Articolo Fiscal Focus Del 26-03-2024 (77.8 KiB)