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FISCAL FOCUS: “ANTIRICICLAGGIO E RAPPORTO UIF: PER GLI OPERATORI IN ORO CRITICITA’ APPLICATIVE DA COLMARE” – Leggi l’articolo a cura del dott. Nunzio Ragno

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Ottimizzazione qualitativa delle S.O.S. e adozione di prassi operative conformi alle norme sono gli obiettivi da raggiungere. Se ne parlerà il 12 luglio 2023, nella Web Conference di A.N.T.I.C.O.

Nonostante l’accresciuto contributo all’invio delle Segnalazioni di Operazioni Sospette – S.O.S., Operatori Professionali in Oro e Operatori Compro Oro necessitano di disposizioni secondarie per migliorare l’applicazione delle norme antiriciclaggio e potenziare la propria collaborazione attiva con le Istituzioni poste a presidio di tali fenomeni. Sono queste alcune delle criticità emerse dal Rapporto Annuale UIF relativo all’anno 2022, con specifico riferimento al quadro normativo delineato dai D.lgs n° 231/07 e n° 92/2017, per la prevenzione dei fenomeni di riciclaggio, nel settore della produzione e compravendita di oro e oggetti preziosi.

Come noto, infatti, i Decreti Legislativi n° 90 e 92 del 25 maggio 2017 (di recepimento degli orientamenti comunitari contenuti nella IV^ Direttiva UE 2015/849) hanno sancito, rispettivamente, l’ampliamento delle misure antiriciclaggio contenute nel D.lgs n° 231/07 anche agli Operatori Professionali In Oro di cui alla Legge n° 7/2000, nonché l’istituzione di una disciplina specifica per la prevenzione dei fenomeni di riciclaggio applicabile esclusivamente dai soggetti dediti alla compravendita di oggetti preziosi usati (Operatori Compro Oro).

Tutto ciò, chiaramente, ha determinato una maggiore responsabilità in capo ai citati Operatori nell’adottare condotte operative volte a potenziale la propria collaborazione attiva con le Istituzioni di riferimento, che, tuttavia, denota una scarsa efficacia ai fini repressivi dei fenomeni di riciclaggio anche a causa della mancata predisposizione di disposizioni secondarie e la messa a punto di validi strumenti operativi di ausilio e di supporto.

Questo trova piena corrispondenza con le evidenze del Rapporto UIF per l’anno 2022, che permettono di osservare come il sostenuto incremento del flusso segnaletico (S.O.S.) da parte dei soggetti obbligati alle discipline antiriciclaggio, compresi gli Operatori in Oro, è stato accompagnato da un sostanziale peggioramento della qualità informativa. Il riferimento specifico è alle segnalazioni imperniate esclusivamente su anomalie generiche e a volte occasionali, ovvero sulla mera riproposizione di informazioni già segnalate in assenza di oggetti, ragionevoli e fondati motivi tali da enucleare le effettive fattispecie di sospetto.

E’ indubbio che alla base di tale trend giochi un ruolo fondamentale l’assenza di prassi operative che guidino i citati Operatori nel comprendere i rischi rivenienti dalla specifica attività esercitata che non possono essere semplicemente mitigati mediante il ricorso a strumenti di carattere generale. Basti pensare ai nuovi indicatori di anomalia pubblicati dalla UIF con il Provvedimento del 12 maggio scorso, i quali, pur ampliando notevolmente il novero delle fattispecie potenzialmente a rischio, sollevano ancora troppe perplessità di utilizzo nel settore di specie dato il rinvio alla singola discrezionalità e alla valutazione soggettiva di ciascun Operatore coinvolto.

A tal proposito è utile specificare che l’elencazione delle suddette fattispecie e dei relativi sub-indici non può, categoricamente, considerarsi del tutto esaustiva e/o vincolante. Se da un lato, infatti, è possibile che ulteriori comportamenti, sebbene non previsti in forma esplicita dal Provvedimento de quo, assumano caratteristiche tali da generare in concreto profili di sospetto che devono far scattare la segnalazione, dall’altro, la mera ricorrenza di una o più anomalie elencate negli indicatori non è motivo di per sé sufficiente per qualificare l’esistenza di un ragionevole motivo di sospetto.

Al di la dello scarso valore informativo delle Segnalazioni di Operazioni Sospette, inoltre, l’Unità di Informazione Finanziaria conferma nel suo Rapporto per l’anno 2022, la contingente difficoltà applicativa, a livello apicale, delle disposizioni antiriciclaggio da parte degli Operatori Professionali in Oro e degli Operatori Compro Oro. Infatti, molte disposizioni di carattere generale contenute nel D.lgs n° 231/07 e nel D.lgs n° 92/2017, riferite, ad esempio, allo svolgimento della c.d. “autovalutazione del rischio”, all’avvio e all’esecuzione delle procedure di adeguata verifica, oltre che alla corretta gestione del conto corrente dedicato e all’adozione di sistemi di conservazione idonei, necessitano di una specifica regolamentazione secondaria a cura di un Organismo di autoregolamentazione e/o Organo associativo di riferimento che fornisca linee guida e prassi comportamentali da adottare in conformità alle disposizioni di legge.

Di tali aspetti e delle annesse soluzioni operative individuate per il settore di specie, ne parlerà A.N.T.I.C.O. – Associazione Nazionale Tutela Il Comparto Oro, in occasione della Web Conference del prossimo 12 Luglio grazie anche alla partecipazione delle Istituzioni impegnate in prima linea nelle attività di contrasto e monitoraggio dei fenomeni di riciclaggio, a partire dalla Guardia di Finanza e della citata Unità di Informazione Finanziaria, e dell’Organismo degli Agenti e Mediatori Creditizi (OAM).

Lo scenario contingente, dunque, rimarca la necessità di condurre a livello legislativo specifici interventi di sensibilizzazione e outreach indirizzati agli Operatori in Oro, anche attraverso il monitoraggio continuo delle relative attività (come annunciato dal Comitato di Sicurezza Finanziaria – CSF nel suo rapporto per l’anno 2018) e la predisposizione di programmi formativi ad hoc previa individuazione di un Ente di riferimento che funga da raccordo tra Operatori e Istituzioni.

Articolo Fiscal Focus Del 07-07-2023 (101.4 KiB)

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