Negli ultimi giorni, il “metallo giallo” ha suscitato nuovamente l’interesse degli investitori facendo registrare quotazioni record sui massimi dell’ultimo decennio, scatenando così una vera e propria corsa al bene rifugio per eccellenza. Il prezzo dell’oro, infatti, ha oltrepassato la soglia dei 1.600 dollari l’oncia, che in euro si traduce in 48,20 euro al grammo.
L’impennata del prezzo dell’oro, supportata dagli ingenti investimenti, attrae senza dubbio anche i privati cittadini; proprio in tale frangente, “è tornata di moda” la propensione delle famiglie a cedere i propri gioielli, oggetti preziosi o piccoli lingotti all’operatore in oro di fiducia determinando, così, un notevole accrescimento del volume d’affari dell’intero indotto aurifero, quindi delle imprese operanti in tale settore.
Tuttavia, già in chiusura dell’anno scorso si è potuto evidenziare un notevole aumento del prezzo del metallo giallo soprattutto in considerazione delle dubbie manovre di politica monetaria e dei tassi di interesse delle principali economie mondiali, nonché delle forti tensioni geopolitiche.
Occorre sottolineare che, in una situazione di incertezza economica e di crisi dei principali mercati finanziari, l’oro guadagna terreno sulle altre asset class e sui maggiori strumenti di investimento, quali titoli, valute e materie prime.
Oltre ai suddetti fattori determinanti, l’attuale andamento crescente dell’oro è sostenuto anche delle forti preoccupazioni relative all’impatto economico dell’epidemia “coronavirus”, in riferimento alla quale fa notizia la dichiarazione del colosso Apple che non rispetterà le previsioni di vendita per il primo trimestre del 2020. Con un proprio comunicato, infatti, la società statunitense ha annunciato un calo della produzione proprio a causa della crisi sanitaria provocata dal virus nelle aree di assemblaggio dei famosi smartphone. La situazione economica e produttiva della Cina, dunque, ivi compreso il blocco delle esportazioni, sta paralizzando il mondo finanziario e l’economia globale proprio a vantaggio dell’oro.
In merito alle influenze delle politiche monetarie, invece, si può osservare la decisione della banca centrale americana (Fed – Federal Reserve) in merito ai tassi di interesse e al costo del denaro che, secondo alcuni osservatori, potrebbe avere un impatto positivo proprio sul metallo prezioso. La previsione di una politica monetaria più elastica negli Stati Uniti, tenuto conto, però, di un contesto dei tassi di interesse reali negativi, gioca un ruolo fondamentale per l’impennata del bene rifugio.
Un ulteriore fattore che ha rinvigorito il prezzo dell’oro, infine, è riconducibile anche alle tensioni geopolitiche tra Usa e Iran ad inizio anno 2020 che hanno fatto presagire uno scontro bellico proprio nel Medio Oriente. È chiaro che in situazioni di dissesto e di guerre l’oro rappresenta una certezza.