Spirata la data del 3 ottobre, fissato come termine ultimo per l’iscrizione dei compro oro al nuovo registro tenuto dall’Oam, Nunzio Ragno, presidente dell’Associazione nazionale tutela il comparto oro (Antico), illustra la situazione aggiornata del comparto aurifero.
Quanti sono al momento gli operatori che possono considerarsi “regolari”?
Alla data del 19 novembre si contano 2.658 operatori all’attivo regolarmente iscritti. Questo dato può essere consultato, pubblicamente, accendendo alla sottosezione pubblica del registro, presente sul portale dell’Oam. Si tratta comunque di un numero destinato ad aumentare, considerato che l’Organismo è ancora in fase di evasione pratiche.
Il numero degli iscritti attualmente coincide con gli operatori compro oro presenti su tutto il territorio nazionale?
A mio modo di vedere i dati attuali non sono del tutto veritieri e neppure confortanti. Non si è raggiunta neanche la soglia delle 4.000 unità, su una platea complessiva di soggetti dediti alla compravendita o permuta di preziosi usati che si aggira intorno a 15.000. Ovviamente non mi riferisco solo ed esclusivamente ai compro oro, che si attestano tra le 7 e le 8.000 unità, ma anche ai gioiellieri e altri intermediari del commercio che, secondo le stime del nostro comitato scientifico hanno da anni affiancato al commercio o alla produzione di gioielleria nuova l’attività di compro oro.
Quali sono le sanzioni previste per i compro oro abusivi?
Stando a quanto disposto dall’articolo 8 del decreto legislativo 92 del 25 maggio 2017, gli operatori che esercitano l’attività di compro oro in assenza di iscrizione al registro Oam sono puniti con reclusione che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 4 anni e con multa da 2.000 a 10.00 euro. Ci tengo a rammentare che a partire dal 3 ottobre coloro i quali non hanno presentato l’istanza di iscrizione devono interrompere la propria attività, e potranno riprenderla solo dopo aver ricevuto il “codice unico identificativo” assegnato dall’Oam, a seguito di regolare trasmissione della dovuta istanza inoltrata telematicamente.
Sono partiti i controlli di settore da parte degli organi preposti?
Certamente, i nuclei di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza hanno avviato su tutto il territorio nazionale le attività di controllo circa il rispetto della disciplina antiriciclaggio in capo ai compro oro, rilevando irregolarità che in alcuni casi hanno comportato la sospensione degli esercizi commerciali. Oltre alle attività di indagine volte a verificare il corretto assolvimento degli obblighi antiriciclaggio e di tracciabilità, gli ufficiali della Guardia di Finanza stanno da poco conducendo verifiche atte ad accertare l’avvenuta 1/2 iscrizione al registro degli operatori compro oro. L’Antico è assiduamente al servizio dei propri associati con l’intento di favorire il corretto assolvimento delle disposizioni normative, nonché al fine di rendersi portavoce presso le istituzioni delle criticità rivenienti dal settore. Concludo invitando nuovamente tutti gli operatori dediti alla compravendita di oggetti preziosi usati, tra cui anche gli operatori professionali in oro, che mancano all’appello, a iscriversi quanto prima al registro, in quanto, come da ultime disposizioni interlocutorie con il Ministero dell’economia e della finanza è stato disposto che chiunque acquista o vende preziosi usati rientra tra i soggetti obbligati.
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