Era già capitato con “Brontolo” di Oliviero Beha e si è ripetuto con “Mi Manda Raitre”. Viene trattato nuovamente il fenomeno dei “Compro Oro” senza avere in trasmissione un rappresentante della categoria interessata per consentire il contraddittorio. Ha partecipato: Guardia di Finanza, presidente degli orafi dettaglianti e il responsabile dell’osservatorio sulla legalità; tutti, ognuno per la propria sfera di competenza, con posizioni, commenti e pareri contro l’intera categoria accusata di: evasori, approfittatori di persone indigenti, riciclatori di denaro sporco, ricettatori e quant’altro…
da chi parla per un interesse di categoria (Aquilino) indispettito dalla sottrazione di una fetta di attività da loro svolta “sottobanco” e accusa gli esercenti l’attività di “Compro Oro” di irregolarità amministrative nelle operazioni commerciali, ma tutti gli orafi sono persone oneste e impeccabili? “la mela marcia” è ovunque!
da chi superficialmente spiega l’aumento della microcriminalità con l’incremento dei negozi “Compro Oro”, manco se i ricettatori di merce rubata avessero bisogno di Partita IVA, autorizzazione amministrativa, di esercizio dell’attività illecita in luogo pubblico ecc.
da chi pressato da esigenze di cassa dell’erario, bolla l’applicazione del Reverse Charge come trovata per evadere l’IVA. In realtà il meccanismo reverse charge, adottato già in edilizia, nella telefonia ecc. altro non è che un meccanismo di inversione contabile, che impone al cessionario l’integrazione della fattura acquisto e il conseguente versamento dell’IVA al fisco anzichè al cedente.
Manifestando il nostro disappunto alla redazione di Rai Tre, contestando e smentendo le affermazioni fatte durante la trasmissione, il redattore ha promesso all’associazione l’impegno a fissare uno spazio in cui ci sarà data la possibilità di dire la nostra e difenderci da simili accuse.