Milano, 17 Febbraio 2023
Con la recente ordinanza emanata in sede giudiziaria dal Tribunale di Forlì, A.N.T.I.C.O. mette a segno, attraverso il lavoro svolto dal pool dei suoi Professionisti, una nuova vittoria nell’ambito del contrasto delle politiche di de-risking adottate dalle Banche, volte alla chiusura unilaterale del rapporto di conto corrente nei confronti degli Operatori in Oro, a partire da chi esercita la compravendita di oggetti preziosi usati.
Da ultimo, infatti, i Giudici aditi nell’ambito del ricorso cautelare d’urgenza ex art. 700 c.p.c. avanzato da un Operatore Compro Oro Associato, hanno emesso un’ordinanza che sospende l’efficacia del recesso unilaterale dal contratto di conto corrente disposto da un Istituto di Credito locale.
A livello generale, il recesso dal contratto di conto corrente operato dalla banca resistente, unitamente al rifiuto dei vari Istituti di credito di accendere nuovi rapporti incassato dalla parte ricorrente, sarebbe avvenuto in maniera abusiva e in contrasto con le regole di correttezza e buona fede, esponendo l’Operatore al grave ed irreparabile pregiudizio di dover chiudere la propria attività in spregio al principio di libera iniziativa economica garantito dall’articolo 3 della Carta Costituzionale.
Come noto, infatti, l’utilizzo del conto corrente dedicato (art. 5, comma 1, D.lgs n° 92/2017) rappresenta un requisito fondamentale ai fini del lecito e legittimo esercizio dell’attività di compro oro ai sensi del Decreto Legislativo n° 92/2017.
Tutto ciò, altresì, è avvenuto in assenza dell’esecuzione, da parte della Banca chiamata in causa, delle disposizioni in materia di antiriciclaggio con relativi esiti negativi, nonché senza addurre alcuna scritta e fondata motivazione. Il Decreto Legislativo n° 231/07 e le successive disposizioni di Banca d’Italia prevedono, infatti, che gli Istituti bancari adottino misure rafforzate di adeguata verifica in relazione ai rapporti con clienti associati ad un rischio di riciclaggio più elevato, come ad esempio gli Operatori Compro Oro.
A seguito del caso di specie, dunque, si invitano nuovamente gli Operatori interessati (colpiti dal fenomeno in questione), a contattare l’Associazione al fine di poter approfondire i dettagli relativi alle specifiche problematiche riscontrate anche con l’intento di promuovere eventuali azioni individuali e/o collettive presso le sedi giudiziarie competenti.
La Direzione Amministrativa
INFORMATIVA N° 4-2023 (536.5 KiB)