L’avanzata cinese sul mercato dell’oro ha compiuto un ulteriore passo avanti, con l’acquisto a Londra di un caveau capace di custodire 2mila tonnellate di lingotti: uno dei più grandi d’Europa. L’ubicazione del deposito è segreta: si sa solo che si trova entro il perimetro dell’autostrada M25, che corre intorno alla capitale britannica. Anche il prezzo della compravendita non è stato rivelato, ma l’operazione ha il sigillo dell’ufficialità. A vendere è stata Barclays, che sta ridimensionando le sue attività nei metalli, in particolare quelli preziosi, dopo essere stata coinvolta in un’inchiesta per presunte manipolazioni dei prezzi.
A comprare è stata invece Icbc Standard Bank, nata l’anno scorso dopo che la Industrial and Commercial Bank of China – la maggiore banca cinese – ha rilevato il controllo delle attività internazionali della sudafricana Standard Bank.
L’operazione, ha spiegato Mark Buncombe, responsabile commodities di Icbc Standard Bank, «ci consentirà di perseguire meglio la strategia di diventare una delle maggiori banche cinesi sul mercato dei metalli preziosi».
Londra è tuttora il punto di riferimento per l’oro e gli altri preziosi, con scambi per oltre 5mila miliardi di dollari l’anno, anche se la sua centralità è sempre più insidiata dall’ascesa della Cina: i future sull’oro a Shanghai generano volumi di scambio crescenti e Pechino ha appena varato un suo benchmark quotato in yuan.
È la prima volta che un caveau londinese entra in mani cinesi. La stessa Icbc la settimana scorsa è stata ammessa a partecipare al clearing londinese, il primo nuovo ingresso in oltre dieci anni. Dallo scorso mese è market maker per l’Lbma Gold Price, l’erede del fixing dell’oro