Al Mef un tavolo tecnico per armonizzare le regole nazionali e quelle dell’Ue
Semplificare gli adempimenti dei trasferimenti in oro, unificando le dichiarazioni oggi previste e uniformando le soglie di rilevanza in materia valutaria di trasferimento del danaro contante. Sono gli obiettivi del tavolo tecnico sul tema avviato e coordinato dal Mef e a cui partecipano l’Unità di informazione finanziaria, la Guardia di Finanza e l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’iniziativa mira a modificare la legge 7/2000 in materia di dichiarazioni in oro e a prevedere che le comunicazioni per l’esercizio in via professionale del commercio di oro (iscrizione Elenco Opo) siano trasmesse all’Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi e non più alla Banca d’Italia.
Ad oggi gli obblighi dichiarativi di carattere transfrontaliero con alla base oro da investimento sono previsti dalla legge 7/2000 e dal Regolamento Ue 2018/1672, con effetti duplicativi. Da un lato chi dispone o effettua il trasferimento di oro da o verso l’estero, ovvero commercia oro nel territorio nazionale anche a titolo gratuito, ha l’obbligo di dichiarare all’Uif se la movimentazione è pari o supera i 12.500 euro. Il Regolamento Ue 2018/1672, annoverando nella definizione di «denaro contante» anche l’oro da investimento sotto forma di lingotti e monete, impone al portatore l’obbligo di dichiarare la somma – se pari o superiore a 10 mila euro – alle autorità competenti dello Stato membro attraverso il quale entra o esce dall’Ue.
La convergenza potrebbe condurre all’esonero della dichiarazione per le operazioni in oro se formano già oggetto di dichiarazione secondo il Regolamento Ue 2018/1672. Il tavolo tecnico sta anche valutando di prevedere la competenza diretta dell’Uif alla ricezione delle dichiarazioni della legge 7/2000 (oggi le riceve su delega di Banca d’Italia), e di stabilire che le comunicazioni per l’esercizio in via professionale del commercio di oro siano trasmesse all’Oam e non più a Bankitalia.
Proposte viste favorevolmente dall’associazione Antico (tutela comparto oro): secondo il presidente Nunzio Ragno «il passaggio dell’elenco degli operatori professionali all’Oam è soluzione che può migliorare la gestione e il monitoraggio anche in previsione dell’organo di autoregolamentazione dedicato che stabilisca linee guida sull’operatività».
Il Sole 24 Ore - Articolo 23-08-2022 (105.6 KiB)