L’Associazione Nazionale Tutela I Compro Oro, preso atto dell’iniziativa di Casapound Italia, orientata a denunciare i fenomeni di illegalità nascosti dietro il settore dei compro oro, intende apportare un proprio contributo teso a chiarire dubbi e sgombrare il campo da pregiudizi.
E’ un dato assolutamente incontrovertibile quello che vede il settore dei Compro Oro in costante ed esponenziale incremento: è un fenomeno, questo, sotto gli occhi di tutti e sempre più visibile.
Le motivazioni di ciò vanno ricercate in due ambiti differenti: la crisi economica che attraversa il nostro paese e la possibilità di guadagno che queste attività rappresentano e che alcuni “lungimiranti” hanno saputo intravedere.
La possibilità di “monetizzare” somme di denaro contante in maniera piuttosto semplice, liberandosi di oggetti preziosi spesso dismessi, ha spinto molti cittadini, sull’onda delle necessità economiche contingenti ed attuali, a utilizzare questo nuovo canale che ha così avuto una rapida impennata.
I dati attualmente in possesso dell’Associazione Nazionale “Tutela I Compro Oro”, riportano -rispetto alla situazione di un anno fa- il rapporto di un’attività di compro oro ogni 5/6 mila abitanti; un incremento delle attività tale da ridurre il rapporto di un negozio “Compro Oro” ogni 4/5 mila abitanti per un totale di esercenti l’attività “Compro Oro” (contro le classiche 13/14 mila, gioiellerie ed oreficerie) di 35 mila.
Il proliferare di questa tipologia di attività è avvenuto in un quadro normativo carente ed insufficiente per regolamentare questa nuova tipologia di commercio con la conseguente determinazione di un clima di incertezza in cui la criminalità ha trovato spazio di azione a discapito dei comuni cittadini consumatori e della stessa categoria “Compro Oro”.
Anche se non si può del tutto escludere l’esistenza di fenomeni criminosi che, d’altronde, interessano tutte le attività economiche, resta valida l’esistenza di operatori, circa l’80%, che onestamente e diligentemente gestiscono le proprie attività, cercando di divincolarsi in un settore che ancora molto intriso di dubbi e perplessità.
L’iniziativa di Casapound, legittimamente intende porre l’attenzione su un fenomeno che genera situazioni di illegalità ed illeciti ai danni di cittadini costretti a “subire” un certo modo di agire a causa di una necessità concreta e reale.
Quello che l’Associazione intende respingere con forza è la generalizzazione che si attua con questo modo di fare: se è vero che esistono attività criminose (come quasi “fisiologicamente” avviene in ogni settore commerciale) è vero anche che esistono operatori che agiscono con correttezza formale nel pieno rispetto delle leggi e rifacendosi ad un codice deontologico che tuteli il consumatore e lo stesso esercente.
Non è corretto, dunque, generalizzare colpendo tutti gli operatori indiscriminatamente: uno degli obiettivi dell’Associazione Nazionale Tutela I Compro Oro è proprio quello di difendere, tutelare ed allontanare illazioni e pregiudizi attraverso la creazione di una realtà “virtuosa” di quanti lavorano quotidianamente con rigore e correttezza formale.
Non va dimenticato, infine, un aspetto importante: alla diffusione dei Compro Oro, in un contesto socio-economico quale quello che viviamo, va riconosciuta una funzione sociale non trascurabile.
In mancanza di queste attività probabilmente i cittadini bisognosi di somme di denaro spendibili avrebbero orientato la propria attenzione verso altre forme di “recupero” delle somme, non certo meno discutibili e forse ancor più pericolose.
Concludendo, quindi, l’Associazione Nazionale Tutela I Compro Oro esprime tutta la solidarietà agli operatori che agiscono nel rispetto delle leggi (la maggior parte) e si unisce alla condanna di quanti –attraverso un sistema perverso che aggira la legge ai danni dei cittadini- finiscono con il danneggiare l’intero settore.