La giurisprudenza di merito ne conferma l’applicazione quando le condizioni della ris. n. 92/2013 trovano oggettiva dimostrazione
In materia IVA, la cessione degli oggetti preziosi usati, destinati a fusione, non trova, ancora oggi, facile applicazione.
La questione si manifesta, in particolare, quando tali beni vengono ceduti a soggetti cessionari la cui attività esclusiva non emerge chiaramente da situazioni di fatto, oggettivamente riscontrabili (verbali della GdF, accessi e ispezioni a cura di organi accertatori, verificatori, ecc.), ma, piuttosto, da evidenze documentali, come la visura camerale o altro, e/o da risultanze informatiche basate su banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria o Autorità amministrative.