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La congiuntura economica dovuta al caro energia e all’inflazione spinge le persone a vendere i gioielli di famiglia, bracciali, orologi e più in generale oro. La testimonianza di Nunzio Ragno, alla guida di Antico, intervistato dall’Adnkronos.
In una congiuntura economica difficile, per una serie di fattori, dall’inflazione al caro bollette, sono sempre di più gli italiani spinti a vendere i gioielli di famiglia, bracciali, orologi e più in generale oro, le cui quotazioni in questi giorno sono salite a circa 1.700 euro l’oncia, 55 euro il grammo. La conferma arriva dai Compro oro rappresentati da Nunzio Ragno, presidente di Antico, (Associazione nazionale tutela comparto oro) che abbraccia numerosi operatori dediti alla compravendita dell’oro e dei metalli preziosi, iscritti all’Oam (Organismo Agenti e mediatori).
“L’aumento delle persone che si rivolgono ai Compro oro oggi è tra il 20 e il 30% rispetto a sei mesi fa a livello nazionale, un calcolo basato sul volume di affari e sul numero dei negozi“, afferma Ragno all’Adnkronos . Del resto, aggiunge, “chi guadagna 1.000- 1.200 euro al mese come fa pagare bollette della luce o del gas che stanno raggiungendo costi mai visti prima?“
Nella prima fase della crisi, 4 anni fa, sostiene l’esperto, “la necessità di ottenere liquidità attraverso la vendita di beni preziosi ha interessato le classi meno abbienti, ora invece vi sta mettendo mano anche chi all’inizio ha potuto evitare, magari anche per una permuta finalizzata a un regalo“. In questo periodo, del resto, argomenta Ragno, “il salario medio degli italiani continua ad essere eroso a causa di diversi fattori anche per le problematiche legate alla guerra in Ucraina e al covid“.