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“ABBIAMO AVVIATO UN CONFRONTO CON ABI PER INDIVIDUARE SOLUZIONI UTILI AGLI OPERATORI IN ORO” – Leggi l’intervista del dott. Ragno pubblicata su Simply Biz

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L’Associazione nazionale tutela il comparto oro (Antico) e l’Associazione bancaria italiana (Abi) hanno avviato un confronto sul tema dell’accesso degli operatori in oro ai servizi bancari. “Questi incontri si sono resi necessari alla luce dei molteplici problemi che impattano sull’attività degli operatori in oro, relativi all’apertura dei conti correnti generali e dedicati, all’apertura di credito in conto corrente e ad altri servizi bancari, nonché ai provvedimenti restrittivi di chiusura del conto adottati da numerosi istituti di credito”, spiega Nunzio Ragno, presidente dell’Antico.

Cosa mirate ad ottenere attraverso questo dialogo con le banche?
Oggi molti istituti bancari attivi sul territorio nazionale, oltre a disporre l’interruzione di rapporti di conto corrente in essere, manifestano, con oggettiva frequenza, diniego alle richieste di accesso ai servizi bancari, ivi comprese le istanze di apertura di conti correnti dedicati, avanzate dagli operatori in oro al fine di poter operare nel pieno rispetto delle normative vigenti, in primo luogo il decreto legislativo 92 del 2017. Questo fenomeno è collegato all’individuazione, da parte delle banche, di spie di un’allerta del tutto ingiustificata e discriminatoria, nonché lesiva del legittimo, lecito e libero svolgimento di iniziativa di impresa e del principio di uguaglianza contemplati dalla nostra Carta Costituzionale e dai principi comunitari.

Cosa può fare in concreto l’Abi?
Le osservazioni che l’Antico ha presentato all’Associazione bancaria italiano sottolineano che, sebbene le banche siano istituti di diritto privato esercenti a pieno le facoltà riconosciute dall’ordinamento giuridico, le stesse ricoprono una funzione finanziaria fondamentale e vitale per l’economia del Paese e che l’eventuale sottrazione a tale funzione cardine deve necessariamente essere fondata su ragionevoli e sostanziali motivazioni e non basata su politiche adottate tout court solo ed esclusivamente per determinate categorie di impresa, quali appunto le aziende operanti nel comparto aurifero. Tale principio è stato ripreso anche dall’Unità di informazione finanziaria, che più volte ha ammonito le banche per l’invio smisurato di segnalazioni su movimentazioni di contante di importo non elevato e soprattutto non adeguatamente documentate e calibrate in relazione al profilo del cliente a causa dall’eccessiva impostazione precauzionale e preventiva nei confronti degli operatori in oro. Attraverso questo confronto Antico e Abi elaboreranno soluzioni operative per consentire agli istituti bancari di individuare maggiori garanzie circa il profilo di rischio degli operatori in oro, riducendo così i casi di diniego dell’instaurazione del rapporto continuativo.

Saranno coinvolti anche altri soggetti?
Sì, a cominciare dalla Banca d’Italia, dall’Unità di informazione finanziaria, e dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Nunzio Ragno, Presidente Antico Abbiamo Avviato Un Confronto Con L'Abi Per Individuare Soluzioni Utili Agli Operatori In Oro SimplyBiz News (426.4 KiB)

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