Antico Associazione Nazionale Tutela IL COMPARTO ORO
Negli ultimi giorni, il metallo giallo è stato protagonista di un forte rialzo innescato dall’escalation bellica che vede protagoniste la Russia e l’Ucraina, nonché dalla conseguente tensione sui mercati finanziari che, fisiologicamente, sposta l’attenzione degli investitori a liberare liquidità da titoli azionari e altri assets, per trasferirla sui cosiddetti beni rifugio, l’oro su tutti.
A tutto questo, si aggiungono anche le grandi preoccupazioni sollevate dalle esigue scorte di materie prime che hanno spinto al rialzo i costi di produzione con un forte impatto inflazionistico che non si registrava da almeno dieci anni.
Nel corso delle contrattazioni mattutine, infatti, il rapporto dollaro/oncia relativo all’oro ha raggiunto quota massima di 2.005, traducibile in poco più di 59,00 € al grammo. Quotazioni che ci riportano ad una situazione analoga verificatasi durante l’agosto del 2020 quando il prezzo del metallo giallo raggiunse i suoi massimi storici a causa della crisi economica e al periodo di forte instabilità generato dalla pandemia.
Tuttavia, oggi, a tenere sotto tensione gli operatori vi è la prospettiva di una estensione delle sanzioni contro la Russia, che ha re-innescato cadute dei mercati azionari, balzi del greggio e una nuova corsa degli investitori verso il dollaro, che al pari dell’oro viene utilizzato come bene rifugio nelle fasi di volatilità.
Ad ogni buon conto, tale situazione generale di tensione geopolitca e preoccupazione finanziaria, ha sostenuto un “rally” che coinvolge tutti i metalli preziosi. L’argento, infatti, guadagna l’1,60%, mentre il platino balza di oltre i 3,50%, come del resto le materie prime in generale. Non sono, pertanto, da escludere ulteriori colpi scena nei prossimi giorni che potrebbero, ulteriormente, sostenere al rialzo le quotazioni dell’oro.
Milano, lì 07 Marzo 2022
La Direzione Amministrativa
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